La seconda intervista di residenza ci porterà verso Nord. Compositore finlandese Paavo Korpijaakko Il compositore finlandese è uno dei tre compositori che contribuiscono all'Opera del Progetto Butterfly. Durante la residenza di Butterfly a Danzica, abbiamo avuto il piacere di parlare con Paavo del suo lavoro sul Progetto Butterfly, delle specifiche delle sue composizioni attuali e delle sue riflessioni sul potere trasformativo dell'opera.
Quali sono state le tue prime impressioni delle storie scritte dagli studenti?
C'è molta versatilità nelle storie per bambini finlandesi, ognuna con i suoi punti di forza e di debolezza. Mi sono piaciute tutte, ma abbiamo dovuto prendere una decisione finale. La musica era un'idea ricorrente e raffinata. È fondamentale che ci siano persone che creano nuovi materiali, sia musicali che letterari, a diverse età per favorire il dialogo tra le generazioni. Ricorda, la storia è solo il punto di partenza del lavoro artistico. È materiale per il compositore, e successivamente la composizione diventa materiale per il direttore. Siamo sempre lettori delle mani degli altri e lavoriamo insieme.
Com'è stato incontrarsi con il resto del team creativo?
Incontrare gli attori è stato molto interessante. Conoscevamo già il nostro team: il direttore d'orchestra, il librettista e il compositore. È stato fortuito e affascinante ascoltare di persona come gli altri compositori pensano ai loro personaggi e come gli altri librettisti combinano le loro idee con quelle dei compositori.
Vorrei chiederti del tuo processo creativo. Cosa hai fatto finora e cosa resta da fare?
Sto per iniziare a lavorare. Il mio metodo inizia con la scrittura delle linee melodiche per i cantanti, includendo tutte le melodie e i loro testi. Poi suddivido la storia con queste linee e altezze, seguite dalla struttura armonica e ritmica. Comporre significa creare texture e registri strato dopo strato. Ho già prodotto la prima arietta, su cui sto attualmente lavorando. C’è ancora molto lavoro da fare. Quando inizi, devi prendere decisioni che aprono e chiudono molte opzioni con le prime note. Devi avere chiaro dove stai andando.
Cosa speri che il pubblico possa trarre da quest’opera, non solo in termini di valore artistico ma anche in relazione alle preoccupazioni ambientali?
Una nuova opera genera sempre curiosità, è la creazione di qualcosa che non è mai stato eseguito prima. Come compositore, spero che l'interesse del pubblico duri oltre una singola performance. Artisticamente, avere tre opere in un solo spettacolo può essere interessante per il pubblico, offrendo stili diversi e riflessioni su un unico tema. Il nucleo di quest'opera sono le sue diverse prospettive legate alla sostenibilità e alle preoccupazioni ambientali. Il pubblico può sollevare domande sull'estetica e sulla musica, e forse sentirsi ispirato a pensare alle proprie soluzioni ambientali. Ma, dall'altro lato, è solo arte – quando vedrai l'opera, non ti renderà istantaneamente una persona migliore dal punto di vista ambientale. Lo scopo dell'arte è porre domande, non risolverle. Penso che sia questo il modo in cui funziona l'arte.
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